LAVORI FATTI A MANO

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31/10/08

Ognissanti

Quando ero piccola il massimo del divertimento era andare al cimitero, a Trespiano, con la nonna. Più di un'ora di viaggio con il 25, su per via Bolognese, che tutti gli anni ci/mi raccontava la storia della "Villa Triste" con dovizia di dettagli sulle torture faciste. Ecco per me quello era l'orrore. Alzata presto, viaggio in autobus con la nonna che sventolava i suoi anni per farsi dare il posto a sedere, poi appena arrivati al cimitero dal fioraio, che doveva essere un po' parente, e i crisantemi: i più cari per il nonno, quelli un po' più piccoli per i genitori e i suoceri, poi via via a scalare, fino a i "fiori che sembrano secchi ma che secchi non sono" ( che però durano a lungo) per i parenti più lontani, (e c'erano cugini con un grado di parentela che risaliva a Noè) il tutto avvolto in carta di giornale (spesso fotoromanzi). E poi il secchio. Di plastica, con il nome del fioraio scritto sopra, che non lo fregassero o lo scambiassero. A questo punto, un bimbo di adesso avrebbe già reclamato merende e cioccolate al bar, noi no, il bar era vietato ( le signore non vanno al bar da sole), perciò subito al cimitero. L'entrata di Trespiano è monumentale colonne granitiche altissime come i cipressi e poi subito a destra c'era il bagno delle signore dove nonna si cambiava le scarpe per mettersi "quelle comode". E così partiva il morti-tour. Ad ogni tomba il solito rito: leva i fiori vecchi, metti quelli nuovi, lucida la foto e dai bacino a nonno, prendi la scala, posa la scala, metti l'acqua, riempi il secchio, lucida il nome con il Sidol, prendi le forbici e lo straccetto, lucida di nuovo... e ancora dettagli su come erano morti sepolti e riesumati. E poi dopo 3 ore di salti fra le tombe come cavallette, e mi divertivo a leggere gli epitaffi, i nomi, le date, guardare gli angeli, si tornava a casa, senza sosta al bar, senza cappuccino, senza bere e senza mangiare. Però sono sicura di una cosa: mia nonna conosceva tutti i morti di Trespiano uno per uno. Oggi la festa è vestirsi in maschera, il dolcetto o scherzetto, al cimitero non si portano i bambini: è cosa brutta. Vestirsi da streghe è divertente. E' stata esorcizzata la morte, così non fa più paura. E stanotte scaverò la mia bella zucca e metterò ragnatele finte al soffitto, poi sognerò che diventi una carrozza e che mi porti dal principe azzurro, perchè ora non è più Ognissanti: è carnevale....

3 commenti:

ValeTata ha detto...

Per me è Ogni Santi e vorrei anche mettere il lumino alla finestra per ricordare tutte le persone che hanno fatto parte della mia vita e non ci sono più, ma Roby non approva... ho preso un vaso di crisantemi che porteremo al cimitero domani :)
kiss

Dori ha detto...

anche per me è Ogni Santi e ala vigilia del compleanno di mia sore lla Giovanna. Halloween è solo un business da 370 milioni di euro!!!
ciao
Dori

silvana ha detto...

Condivido tutto quello che e' stato detto! Ogni Santi e' un giorno speciale, e' sbagliato togliergli valore con una stupida festa importata dall'America! E' un occasione insieme al giorno dei Morti per andare a fare una visita al cimitero, dato che non si ha mai tempo per farlo!!!

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