Io sono cresciuta nei negozi di lana di mia madre, che di fatto ci ha lasciato in eredità una cantina di lana che Lei, purtroppo, non ha fatto in tempo a lavorare. Lei sognava la lana e viveva per la lana, però le persone non erano disposte a spendere e quindi mi ricordo, adolescente, di quando tornavo a casa e trovavo una signora a stirare, o fare le faccede, e mia madre a finirgli lo sprone o il giro manica. Era un baratto tre giri in cambio di tre uova: non era renumerativo però era divertente. Stò parlando di 30 anni fà e questo era sicuramente uno dei primi Knit cafè casalinghi. E poi la soddisfazione di quando ti facevano i complimenti per il magnifico lavoro che avevi indosso. Lo sò che di complimenti non si campa, e di fatto noi non ne campavamo, però c'era una stima nei confronti di ciò che sapeva fare mia madre che la riempiva di orgoglio.
Ecco che cosa ho imparato : devo essere fiera di ogni cosa che faccio, sia una presina , un uovo sodo, o un post su un blog......
5 commenti:
Ciao da lory, è propio vero a volte solo il piacere di ricevere un complimento di un lavore ci ripaga dalla fatica e impegno voluto per realizzarlo.
Io lo stò sperimentarlo con la copertina colorata che stò finendo, anche se ci ho lavorato molto e non è per me, i complimenti che ricevo mi fanno dimenticare l'impegno che c'è voluto.
...soprattutto quando il post è così dolce e poetico.
Concordo con te in pieno! Non importa quel che si fa ma come lo si fa!
tu tutto quello che fai lo fai con impegno ma soprattutto con amore forse come tua madre.Io sono contenta di avere un'amica speciale come te.
solo chi ha avuto una mamma che lavorava a maglia può apprezzare fino in fondo ripetere gli stessi gesti. Da una parte sono un po' malinconici, dall'altra rilassano e fanno rivivere tanti teneri ricordi.
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