LAVORI FATTI A MANO

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28/09/09

Tuttoinsieme

No, non è un nuovo modello condominiale. E' la padellata di verdure che m’insegnò a fare il Conte, quando lavoravo qui. E se vi chiedete cosa ci facessi lì fra le lepri ed i cinghiali ed i filari di vite ve lo spiego: ero un incrocio fra il fattore e la segretaria. Cioè dalle 9 alle 18 facevo il vino, l'olio, mi occupavo dell'agriturismo (e per chi se lo chiedesse avevo 3 interpreti) e, soprattutto, della contabilità; poi, dalle 18 fino a notte fonda la segretaria alla Signora. E' stato un periodo divertente, appassionante, stancante, emozionante. In cui dovetti fare tante scelte e prendere delle decisioni, Dove conobbi un mondo (assurdo) dove i soldi giravano e finivano a palate, poi il tutto è stato venduto all'asta. Era il periodo degli stivali di gomma, dei topi nel pc che non si potevano ammazzare, della mini tutta scassata. Era il 1990. Avevo 25 anni e tutto era emozionante. C'erano i cavalli, gli olivi, la riserva di caccia con i cinghiali, c'erano gli extracomunitari che io riportavo a casa la sera e che mi lasciavano i succhi di frutta nella macchina a mo' di ringraziamento. Era il periodo di corsa, perchè tutto era bello, nuovo, diverso. Era un periodo di libertà assoluta. Era il periodo delle posate d’argento. Delle discussioni su dove lavare gli sparati dello smoking ( e se v’interessa dovrei avere ancora un indirizzo a Londra), degli auguri dei Reali d'Europa che dovetti impararmeli tutti a memoria. C'era il loro parco macchine (un mercedes fuori strada, la buick, la station vagon più un numero imprecisato di fiorini) ma il Conte che, come un bambino, voleva guidare la mia.
Dunque il Conte faceva, ogni tanto, la padellata, il tuttoinsieme, un po' di verdure dell'orto, di stagione, tagliate a dadini e messe in padella, e siccome io ero ospite fissa, perchè ho sempre avuto la tendenza all'adozione, dopo un po' imparai a cucinare la padellata. Poi, siccome ero una bambina, avevo assicurata la colazione, il caffé, i fiori fritti, la panzanella, e pane e marmellata a merenda. Poi ogni tanto, in degustazione, ci stava bene anche un panino e un bicchiere di chianti perchè, in fondo, proprio bambina non ero.
Oggi, (spesso la rifaccio), ci ho messo: cipolla, peperoni, carote, melanzane, fagiolini, zucchine, pomodori. In quest’ordine. Perchè è vero che si chiama tuttoinsieme, ma gli ingredienti vanno messi uno alla volta, con il loro giusto tempo di cottura altrimenti o sono crudi o sono sfatti. E' un piatto semplice ma che ti ci vuole una mattina a starci dietro, e quando lo faccio mi viene in mente quel periodo lì, Quando mi affacciavo dall'ufficio e vedevo le viti. Quando la sera dovevo aspettare a prendere la macchina perché, nel parcheggio, c’era la cinghiala con i cinghialini ed era pericoloso Quando nella pausa pranzo andavo, in questa stagione, a prendere i funghi nel bosco.Quando c'erano un'americana (Jolita), una tedesca (Renata), una francese (Berengèré) ed un'italiana, che si vestiva come Robin Hood e pensava di essere nella foresta di Sherwood.

2 commenti:

Erre54 ha detto...

noi la chiamiamo RATATUIA ,senza cipolle ed e' buonissima

Anonimo ha detto...

io proverei a scriverci un romanzo...
lorelostintheusa

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