LAVORI FATTI A MANO

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04/09/09

Io credo che.....


Che non siamo soli.... mai.
Ora vi racconto una storia, una storia di me, non so da dove cominciare forse dal fatto che oggi sono 11 anni che morta mamma. Ancora fa male scrivere, dire, pronunciare la parola morte. ma così è. Premetto mi dilungherò e perderò il filo del discorso. Cambierò persona tempo e modo 1000 volte in una frase. Scrivo col cuore in mano, quasi fosse una confessione, una pagina di diario.
Dunque , forse ho già scritto, che da ragazzina abitavo a Scandicci (poi mi sono trasferita a Firenze ed in mezzo ci ho messo Viale Nenni) lì mamma iniziò con il suo primo negozio di lana, era in via Roma, vicino alla scuola Duca degli Abruzzi e la piazza della Chiesa, fra il negozio della parrucchiera e l'ortofrutta c'era il negozio di Lana della Renza, mia madre lavorava lì. Fino a quando .... Poi, dopo andò a lavorare in Piazza Tanucci e dopo prese un negozio, finalmente suo, in via di Scandicci accanto alla caserma dei carabinieri di legnaia.
Da quando è morta mia madre e mio padre si è trasferito con la sua nuova compagna io non torno mai a Scandicci. Chiuso col passato. Oggi, per caso, il marito doveva andare a montare il bauletto allo scooter, è sì che ci serve per giovedì prossimo che andiamo in Piazza Santa Croce a vederci Patti Smith. Il concessionario è a Scandicci. Vicino al negozio che nel frattempo ha cambiato nome e proprietario ma accanto a mutande e camicie da notte continua a vendere la lana. Passando da lì una vocina mi ha detto entra, ma come ho scritto prima ciò che mi fa dolore lo evito, e entrare in quel negozio dolore me ne fa tanto. Dunque questa vocina, che però ascolto sempre, mi ha detto "ENTRA!!" ed era proprio un'imperativo e ci sono entrata con un magone, un tremore... fra l'incredulità del marito che sa che io proprio certe situazioni le evito come il diavolo.. insomma incuriosita dall'espositore ho chiesto se, per caso, avevano i ferri circolari della knit picks... la signora mi guarda, giuro, con la stessa espressione di quando entri in una gioielleria e chiedi un cecio da 10 carati (non mi è mai successo ma mi posso immaginare lo stupore) e mi ha detto no, però ho un set molto costoso... ho trattenuto il fiato ..( solo stamani mi lamentavo con Amelia che domenica ero a Lugo ed a Lugo lei li ha comprati.....) incrociato le dita e con fare molto staccato ho detto "mi faccia vedere" e Lei la signora, ma per un attimo, giuro, mi è sembrato di vedere mamma, da dietro al banco, ha tirato fuori il set Harmony wood sono riuscita a non saltare per l'emozione, a mantenere un certo contegno e comportarmi come se nulla fosse e chiedere, timidamente quanto costa? il fatto di essere con il marito diciamo, spesso, limita i miei, personali, acquisti (anche se, quelle rare volte che usciamo insieme siamo proprio senza ritegno e riusciamo a macinare soldi come degli schiacciasassi) aspettandomi un botto mi sento rispondere 45€... (e basta!!) mi sono morsa la lingua ma non ho esultato come, 45€ senza spese di spedizioni e subito in mano... Ho guardato il marito con gli occhi da cerbiatta carichi di promesse e con la voce più languida che mi è riuscito fare ho detto "Indovina cosa mi regali per il mio compleanno???" Lui, tolto l'impiccio del 21 settembre (giorno dedicato alla ricerca frenetica del regalo) ha detto ok. Ed io, così per caso, per fortuna, per destino, perché guidata, perché è così che va la mia vita. da sempre. Da quando ho scoperto che se lascio fare al caso il caso sa cosa deve fare. Ho. Ho un magnifico set di ferri intercambiabili che non ho il coraggio di aprire la borsa per paura che sia solo un sogno. Ma so che è vero. Perché, io credo. Credo che ci sia qualcosa, qualcuno, che conosce le nostre vite e ci aiuta nelle difficolta. E credo anche che se sei abbastanza generosa con la vita (io un pochino penso di esserlo) e con gli altri ciò che ricevi in cambio e 1000 volte centuplicato. Non pensiate che io dia cosa a chissà chi, non me lo potrei permettere, però regalo il mio tempo che per me è assolutamente gratis, una parola di incoraggiamento, un pocket coffè quando torneranno fuori, un sorriso che non costa niente, un'abbraccio che scalda l'anima, regalo attimi di me. E la vita mi regala attimi preziosi. E magnifiche sorprese.

A proposito questo è l'inidrizzo del negozio:

Sotto Sopra
Via Roma, 32
Scandicci Firenze
Tel 0552577668

Tiene lane Mondial, Sesia, Filatura di Crosa, Laines du Nord, cotone ed ha un bell'assortimento di ferri.

6 commenti:

bricolo-chic ha detto...

hai scritto righe bellissime, sei stata bravissima a scriverle e soprattutto a pubblicarle

annapaola ha detto...

il racconto e' unico perche' tuo e sofferto... i ricordi tanti e sempre dolorosi.. pensa che io sono nata e ho vissuto a scandicci fino ai miei 7 anni (mio fratello andava a scuola alle Bagnese) e quelle poche volte che sono tornata ...non sono mai riuscita a non piangere disperata...strana la vita.. tanto da' e tanto toglie.
baci
annapaola

Kat ha detto...

che strano. io certe situazioni non faccio che cercarle...non perdo occasione, quando mi capita di passarvi davanti, di lanciare un avido ochhio alle finestre della casa dove vivevo da bambina con ancora tutta la mia famiglia unita...come se cercassi dietro ai vetri i sorrisi dei miei cari che non ci sono più.
come se potessi per magia, in un soffio, rivivere quegli anni di bambina trascorsi troppo in fretta...

goditi il tuo acquisto, un abbraccio...

Amelia ha detto...

mi sto divertendo a recuperare i post persi e questo è di una dolcezza infinita
grazie

RedDawnPatrol ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Aleviola ha detto...

Ciao,
sono Carla, anch'io vivevo a Scandicci, molte, molte lune fa! Tu hai messo Viale Nenni fra te e Scandicci, io ci ho messo l'Oceano Atlantico. Da Sotto Sopra, come si chiama ora ci passavo spesso da piccola. L'ultima volta che ci sono stata erano 16 anni fa a comprare dei ferri della Inox, mio papa' era in coma a Torregalli e io per attutire il dolore lavoravo a maglia. Creare qualcosa con le mani mi ha aiutato tanto in quei momenti. Ci torno ogni anno a Scandicci a trovare la mamma che non si e' mai voluta spostare da noi. Scandicci e' grande ma e' anche piccina, chissa' che non ci siamo incontrate qualche volta. Facevo ginnastica nella palestra del Duca degli Abruzzi e venivo a comprare il cartoncino Bristol alla cartoleria che era sull'angolo e ora non c'e' piu'.

Ritorno a casa

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