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04/11/10

La pallina con l'elastico

C'era un gioco, antico, dei miei tempi, era la racchetta con l'elastico che per quanto assurdamente tiravi la palla quella tornava sempre a rimbalzare sulla racchetta. Era l'allenamento  di quando non andavamo a giocare a Ping-Pong, noi si andava al Cus in Santo Spirito, quando ancora i poteva andare, in Santo Spirito intendo. era il nostro sport perché lo zio era campione e noi dovevamo averlo nel sangue. E così in casa mia era tutto un racchettare, ma non è che ci piacesse tanto... 
Però oggi mi sento tanto così: una pallina legata ad un elastico sballottata, tirata, buttata, gettata in qua e là, di corsa a fare, prendere, portare a rimbalzare sull'uscio di casa. Sono una pallina legata ad un elastico che vorrebbe andare ma che il dovere (quest'elastico che si tira e tira e tira) riporta sempre indietro e mi fa rimbalzare verso un'altra direzione. Vorrei essere solo una pallina da Ping-Pong, libera di nascondersi dietro un mobile, rotolare sotto il divano, volare fino sopra l'armadio. Vorrei prendere la finestra, senza la zanzariera, e scappare, oggi in questa giornata di sole e di impegni. Di doveri e di cose da fare. Vorrei essere il boccino di Harry Potter e correre fino a che il cercatore non mi prende e fa finire il gioco. Vorrei che qualcuno, in fondo, mi venisse a cercare dove mi sono persa e caso mai mi riportasse a casa.

1 commento:

carmen ha detto...

Ciao, hai reso proprio bene l'idea, dovresti farlo come professione..intendo lo scrivere..non la pallina :-)
E'sempre bello leggere i tuoi post, un abbraccio e buona giornata
carmen
p.s.
non rimbalzare troppo però, riposati ogni tanto!

Ritorno a casa

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