La ascolto negli ultimi giorni di "vacanza forzosa", mentre sposto i panni da sopra a sotto con nessuna intenzione di stirarli.
La sento mentre rimetto i letti, svuoto la lavastoviglie, faccio la lista della spesa che domani è vacanza
Suona la musica nell'aria, la porto fuori in terrazza, la faccio vivere.
Sistemo i libri di scuola che fra poco finisce. Prego, chiunque ascolti, di dare un po' di buona volontà all'adolescente inquieto che non studia un ca@@o ma poi corregge le "acca" si whatsapp.
Prego che si fermi la tempesta ormonale che sta rivoltando l'adolescente ribelle a pochi giorni dall'esame di terza.
Stacco la spina all'amplificatore che il condominio rompe, troppa gente per le scale, troppi ragazzi a giro per casa, che talvolta mi sento come la mamma di Gigi della cremeria, però studiano questi ragazzi belli come il sole, profumati come il cassetto della biancheria della mia nonna, con sorrisi di denti tutti uguali.
Mangiano come l'undicesima piaga d'Egitto tutto quello che c'è in casa e vanno a chili di pane e nutella. (e pacchetti di wurstel)
Ridono delle "signore" che fanno la magllia sul divano, sulle cose finite che trovano appese alle scale, dei gomitoli sparsi che non osano prendere a calci.
Fumano in terrazza e nascondono le cicche nei vasi di fiori.
stanno su nella loro stanza, nella loro tana di maschi con il solo obbligo delle finestre aperte,
arrivano da soli, a frotte o in gruppo e poi escono, ritornano, risuonano, risalgono
E io me li godo, i loro 16 anni, i loro ridere per niente, la musica a tutto volume che si muovono i vetri ( e fa suonare il vicino arrabbiato). E li brontolo tutti, indistintamente, gli dico di studiare ora! che poi questa sarà l'estate più bella della loro vita.
Gli dico di vivere che poi da grandi è difficile.
Nessun commento:
Posta un commento