Oggi si racconta dell'anno che finisce, che è passato, archiviato assieme ad altri 45.
Delle persone che sono passate dalla mia vita, che se ne sono andate, di quelle che ho accolto con un sorriso, di quelle a cui dietro ho fatto linguacce (lo faccio, lo faccio), quelle a cui in maniera molto distinta ho mostrato il dito medio, quelle che ho abbracciato forte,e ancora più forte. C'è stato il Camp di Cuore di Maglia dove ci siamo conosciute tutte e ci siamo volute un mondo di bene. Ho fatto Sanremo in maglia e fondato le allegre "Comari di feisbuck". Sono stata all'apertura di nuovi Knit cafè e preso treni per andare lontano. Ho comprato più lana di quanta ne potrò mai lavorare ed ho comprato ferri sciccosi che nemmeno da Tiffany li fanno così belli. Mi sono dilettata nell'arte degli Stitch markets ed ho imparato a dire "Yess" con tutte le e e le esse che voglio.
Ho aiutato mio figlio a crescere ed ora sono lì sulla porta dell'adolescenza impaurita ma cosciente che se vuole se la può cavare.
Ho fatto belle cose da regalare in giro. Ho trasformato il mio nervoso in qualcosa di creativo che non mi distrugge più e la rabbia della sera cerco di scordarla la mattina.
Ho camminato sui monti e sono stata bene. Ho mangiato i funghi che ho raccolto. Ho preso tanti caffè a giro. Ho fritto ceste di carciofi. Ho pulito casa innumerevoli volte ed è sempre sudicia. Ho visto la neve cadere.
Ho comprato le seggiole nuove. Ho amato le persone che ho incontrato. Ho cercato di fare del bene e regalare sorrisi.
Ho condiviso con voi quest'anno, ho raccontato di me, sono stata abbracciata da voi e scaldata quando il gelo mi prendeva dentro e non mi abbandonava. Ci sono nuove amiche, c'è Ravelry che mi ispira, c'è la mia vita, ci sono i miei sogni, la mia rabbia.
Sono stata a vedere Vasco. Avrei voluto fare di più, fare più cose, fare cose migliori. Ma sono riuscita solo a risolvere, in parte, una cosa che andava male.
ecco, più o meno, il duemilazerodieci che finisce è passato così senza lode nè infamia. Semplicemente, meravigliosamente, vissuto in ogi suo istante.